Qualsiasi cosa usiamo in ambito digital è realizzata con un linguaggio di programmazione: siti internet, app per smartphone, widget per la TV, videogiochi, …
A codice aperto o compilati, specifici per sviluppare applicativi di un certo tipo e generici, la storia è piena di linguaggi di programmazione che si sono evoluti e da 50 anni ci accompagnano ancora, o di sistemi di codici di sviluppo passati nel dimenticatoio (chi si ricorda il Pascal?).
Oggi (nel momento in cui scriviamo questo articolo, estate 2022) sono vivi e vegeti, vivacchiano o sono pronti per l’oblio circa 2.500 (duemilacinquecento!) linguaggi di programmazione (fonte) e quindi per chi voglia cimentarsi con questo affascinante universo fatto di codici e di linee di comando qualche dubbio è lecito che sorga: quale linguaggio di programmazione vale la pena di imparare?
Per rispondere a questa domanda ci viene in aiuto il popolare sito di file distribution (nonché la bibbia dei programmatori) GitHub, che tiene aggiornata la classifica dei 50 linguaggi più usati con tanto di percentuali di distribuzione e ranking. 50 sono tanti. Restringiamo il campo.
I 10 linguaggi di programmazione più usati nel 2022
- Javascript
- Python
- Java
- TypeScript
- C#
- PHP
- C++
- C
- Shell
- Ruby
Javascript
Il podio della classifica è – senza se e senza ma – per Javascript, il linguaggio più usate per creare gli elementi dinamici che andranno a finire del front-end della maggior parte delle web application. Abbastanza recentemente è stato implementato anche lato server e ciò ne ha aumentato a dismisura le potenzialità.
Brendan Eich della Netscape Communications (di cui i diversamente giovani ricorderanno il browser omonimo) con il nome di Mochan e successivamente di LiveScript, in seguito è stato rinominato “JavaScript” ed è stato formalizzato con una sintassi più vicina a quella del linguaggio Java di Sun Microsystems (cit., Wikipedia).
Ci stiamo riferendo a un linguaggio la cui prima standardizzazione è del 1997 e l’ultimo standard è dello scorso anno.
Troviamo codici Javascript all’interno dei sistema di guida dei droni, nei videogiochi, in sistemi di videoconferenza, in alcun app per smartphone e soprattutto in negli elementi animati che popolano i siti web.
Python
Il linguaggio Python ha ormai superato Java per diffusione e utilizzo, probabilmente grazie alla sua versatilità e (anche) alle possibilità di uso nell’allenamento dell’Intelligenza Artificiale (machine learning). Ma anche grazie a una straordinaria intuitività (semantica dinamica) che lo rende adatto sia ai programmatori di lungo corso e sia ai principianti. Probabilmente il suo successo è stato determinato dal mondo delle università, che in tutto il mondo lo stanno via via sostituendo a Java.
Python è adatto a tantissimi scopi. Oltre al già citato machine learning, si presta bene a calcoli scientifici, allo sviluppo di software, all’analisi di dati e anche allo sviluppo di siti web.
Java
Seppure sta cedendo quote a vantaggio di Python (cfr sopra), Java continua a presidiare il podio grazie a una caratteristica non da poco: le applicazioni scritte in questo linguaggio girano facilmente su qualsiasi piattaforma!
Java è un linguaggio di programmazione ad alto livello, orientato agli oggetti e a tipizzazione statica (cit., Wikipedia). Ormai saldamente in mano a Oracle, deve il successo sia alla sua versatilità e sia alla sua potenza nello sviluppo di applicazioni web client-server.
TypeScript
TypeScript è un linguaggio di programmazione sviluppato da Microsoft e messo a disposizione della comunità dei programmatori in modalità open source (ovvero non protetto da copyright e liberamente modificabile dagli utenti).
Detta in soldoni, si tratta di una versione estesa e più sofisticata di Javascript (cfr sopra), con cui conserva una certa compatibilità, e deve il suo successo via via crescente a una serie di funzioni che facilitano l’attività di programmazione.
A cosa serve TypeScript? Dal 2012, anno della sua nascita, troviamo codici scritti un questo linguaggio in tantissimi front-end in cui è richiesta molta robustezza (per cronaca, lo stesso tentativo lo fece Google sviluppando Dart, con cui è programmato il servizio Gmail, ma che non fu abbracciato dalla comunità degli sviluppatori).
C#
Si pronuncia C Sharp ed è uno dei maggiori concorrenti di Java, oltre ad essere considerato un punto di arrivo per i programmatori sia per la sua versatilità e sia per la sua potenza nello sviluppare programmi (e videogiochi) per Windows (ma anche per videogame consolle e smartphone).
Straordinariamente moderno, è praticamente d’obbligo se volete che i vostri programmi girino (bene) su Windows e per creare software indipendenti e con una propria interfaccia utente. Grazie alla grande disponibilità di librerie, può essere usato praticamente per qualsiasi tipo di progetto.
PHP
Hypertext Preprocessor Language, per gli amici PHP, è un linguaggio open source che i professionisti definiscono come di scripting. È l’ideale per gestire database anche molto grandi. Sicuramente le prime versioni di Facebook erano sviluppate in PHP, mentre lo è ancora oggi Wikipedia.
PHP viene usato per creare pagine web dinamiche. Attenzione, però: il termiche dinamico non si riferisce a oggetti in movimento, bensì a pagine web i cui contenuti vengono generati (e impaginati) come frutto dell’interrogazione di un database (come accade in più della metà dei siti di tutto il mondo, basati su WordPress, proprio come il sito in cui vi trovate ora!).
C++
Nato come evoluzione del linguaggio C, è considerato al momento il linguaggio più efficiente per la programmazione dei videogiochi. Vi basta?
C
Sviluppato negli anni ’70, è quindi un classico e rappresenta una base da cui partire. Soffre del sua difficoltà ad essere utilizzato negli smartphone, ma non solo è ancora molto usato per programmare programmi per PC, è anche il linguaggio più in voga per programmare la parte elettronica delle automobili (!).
Shell
È il linguaggio d’eccellenza per gli amministratori di sistema e per tutti coloro che hanno bisogno di potenza senza interfacce grafiche. In pratica, lo troviamo all’interno dei sistemi operativi e in tutte le applicazioni che – a seguito dei controlli eseguiti – chiedono l’avvio di un altro programma.
Ruby
A me personalmente viene subito in mente Ruby Baby, la canzone dei Beatles, ma i FabFour non c’entrano nulla con questo linguaggio di programmazione open source molto semplice da imparare e che in questa hit parade è quello che maggiormente si avvicina al linguaggio naturale.
Ruby è fortemente sostenuto da Apple e viene usato prevalentemente per la creazione di web app e nella prototipazione.
Conclusioni
Quale linguaggio di programmazione imparare nel 2022?
Dipende.
Dipende almeno da due cose.
Dai propri obiettivi professionali / interessi e dal proprio background.
Gli obiettivi professionali vanno definiti per bene a priori, il proprio background renderà più o meno semplice l’apprendimento (conosci già alcuni linguaggi? Sarà ora di affrontare C nelle sue declinazioni. Hai dimestichezza con i database? probabilmente PHP è il linguaggio per te, giusto per fare due esempi).
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