Sono sempre andato bene così, perché dovrei avere anche una presenza online e magari spendere soldi in campagne di Web Marketing?
Se vi è mai capitato di sentire ragionare in questi termini un’azienda… ecco le risposte.
L’immaginario collettivo rappresenta il mondo del lavoro come costituito da un humus di grandi aziende, con corridoi sterminati popolati da impiegati di ogni livello che – indaffarati – vanno da un ufficio a un altro, mentre i manager se ne stanno asserragliati nei loro lussuosi uffici.
La realtà però è ben diversa. L’Italia è fatta soprattutto da PMI, acronimo di Piccole e Medie Imprese, a cui s’aggiunge una cospicua dose di Micro Imprese (ovvero con meno di 10 dipendenti, mentre s’intendono come PMI le aziende con meno di 250 dipendenti).
Le PMI, in buona sostanza, sono il cuore pulsante dell’Italia produttiva e impiegano l’82% dei lavoratori italiani, una percentuale decisamente più alta del resto dell’Unione Europea. Solo l’8% delle imprese hanno dimensioni tanto grandi da non essere assimilate a una PMI.
Nel 2017 in Italia si contavano 5,3 milioni di PMI che davano lavoro a 15 milioni di persone per oltre 2.000 miliardi di euro di fatturato generato (Fonte: Prometeia).
La differenza della quantità di risorse a disposizione della grandi aziende a confronto con MPMI (Micro, Piccole e Medie Imprese), specie per le attività di marketing e comunicazione, è sempre stata enorme, insormontabile, ovviamente a vantaggio delle prime.
Ma il Digital Marketing ha cambiato gli equilibri, sparigliando le carte in tavola e mettendo (spesso) i più piccoli in condizione di competere alla pari con i più grandi.
Che differenza c’è tra Web Marketing e Digital Marketing?
La differenza è sottile, ma c’è.
Sia il Web Marketing e sia il Digital Marketing sono da considerarsi come un’estensione del marketing tradizionale, ma mentre il primo si occupa solo di quello che accade nel World Wide Web, il secondo si occupa sì di WWW, ma prevede anche l’utilizzo di App, Internet of Things, skills per assistenti vocali e qualsiasi tecnologia digitale utile al raggiungimento degli obiettivi di marketing.
Va a pesca là dove stanno i pesci
Non è chiara l’origine di questo adagio, ma a noi in questo frangente ci interessa di più cosa voglia dire.
Significa che mentre fino a 20 anni fa i potenziali clienti abitavano essenzialmente televisione, cinema (nel senso di sale cinematografiche), radio e carta stampata, oggi frequentano una molteplicità di mass media anche e soprattutto online. Con una differenza fondamentale tra offline e online che scopriremo tra qualche riga.
Oggi è tutto diverso. I giornali si sfogliano online e spesso ne leggiamo solo i titoli, per una larga fascia della popolazione i social network sono (anche) una forma di informazione, in tanti (troppi!) confondono Google con Internet, nessuno si sognerebbe mai di scrivere una lettera e usiamo tutti l’email (ma i giovanissimi neanche quella, preferendo vari sistemi di instant messaging o piegando i social a tale scopo), i podcast sono entrati nella giornata di tantissime persone, la radio sta vivendo una seconda giovinezza ma è frammentata dalle decine di migliaia di web radio, la sale cinematografiche si sono desertificate col Covid, le opinioni si formano soprattutto online, il tempo speso sui social network è ormai superiore di quello speso davanti alla TV.
Potremmo continuare ancora a lungo, ma – in buona sostanza – il mondo è cambiato e la Digital Revolution ha pronte ancora tante sorprese che mirano a cambiare / scardinare le nostre abitudini.
E qundi oggi, se dovessimo andare a pesca (se dovessimo cercare nuovi clienti) dove andremmo? Online o offline?
Target, nicchie, bisogni espressi e bisogni latenti
I mass media della Terra Ferma ci consentono di raggiungere un target enorme, ma indifferenziato (con la conseguente dispersione del budget, che in buona parte verrà speso inutilmente, per raggiungere persone non interessate ai nostri prodotti/servizi).
Nel Cyberspazio, invece, possiamo raggiungere chirurgicamente proprio le persone che potenzialmente potrebbero essere nostre clienti, anche con budget minimi, anche georeferenziando le nostre campagne.
Tralasciando i vantaggi del digitale in termini di misurazione costante circa il raggiungimento degli obiettivi (cosa impossibile con i media offline), ormai abbiamo imparato bene come rivolgerci a una nicchia specifica può essere redditizio, specialmente per le PMI.
Mi s’è rotta la lavatrice e mi si è allagato il bagno. Mi serve urgentemente un idraulico. Ecco un classico esempio di bisogno espresso, un bisogno di cui ho una consapevolezza (e spesso un’urgenza). Per soddisfarlo cosa farò? Andrò in edicola a comprare la rivista Idraulico Oggi? Mi metterò a sfogliare gli elenchi del telefono che ho trovato tra le cose della nonna? O andrò su Google?
Sono disoccupato e da sempre ho una forte passione per la fotografia. Sto cercando un momento di relax scrollando il feed di Facebook e davanti mi trovo un post di Talentform grazie al quale scopro che posso trasformare la mia passione in una professione con un corso gratuito; un click ed arrivo a tutti i dettagli del corso; un altro click e posso procedere con la candidatura. Ecco un esempio di bisogno latente, la scoperta dell’esistenza di un prodotto/servizio che può migliorare la mia vita (o parte di essa) e di cui non conoscevo l’esistenza.
Senza andare a scomodare la Piramide di Maslow, con il Web Marketing e con il Digital Marketing possiamo soddisfare sia i bisogni espressi (nell’esatto momento in cui si manifestano) andando a lavorare sui motori di ricerca con azioni di SEO e SEM, e allo stesso tempo possiamo stimolare i bisogni latenti andando a lavorare sui social network, targettizzando chirurgicamente la nostra audience. [Se non sai cosa vogliano dire gli acronimi SEO e SEM… è ora di correre ai ripari, magari con un corso professionale].
E le differenze di budget tra una PMI e una grande azienda diventano sempre meno significative! Perché? È presto detto.
Stabilito che il costo/contatto è quanto spendo per raggiungere con la mia comunicazione una persona, un media offline mi fa pagare tutto il suo pubblico. Se io produco shampoo… mi fa pagare pure i calvi! E se non ho tanti soldi… non posso comunicare affatto.
Online è tutto diverso. Pago la mia visibilità solo verso chi sta cercando un prodotto/servizio come il mio, nell’esatto momento in cui lo sta cercando (SEO e SEM, azioni sui motori di ricerca) e/o pago la mia visibilità solo per raggiungere il target che ho definito con precisione (azioni sui social network, che da un po’ di tempo a questa parte mi aiutano anche con sofisticatissimi algoritmi di Intelligenza Artificiale).
Il mondo è cambiato
Il mondo è radicalmente cambiato, le nostre abitudini sono profondamente cambiate. Negli ultimi 20 anni almeno 3 volte.
- Il primo cambiamento è avvenuto con la rapida diffusione di massa di Internet, presente ormai in ogni casa e in ogni ufficio.
- Poi sono arrivati gli smartphone, ormai più potenti di un computer domestico, eternamente connessi e che danno la possibilità di stringere il mondo in una mano.
- E poi c’è stata la Pandemia, che ha radicalmente cambiato le abitudini di acquisto, dando all’e-commerce la spinta decisiva per diventare un’abitudine.
Digital e Web Marketing: mai più senza
L’e-commerce pesa ancora pochissimo se paragonato al commercio sulla Terra Fermai, s’espande a doppia cifra percentuale e ha un potenziale ancora tutto da esplorare.
La piccola azienda locale con un impegno minimo (ma costante) può aggredire la sua nicchia di riferimento con una facilità e un’efficacia fino a poco fa inimmaginabili.
L’azienda di medie dimensioni online trova una visibilità (e clienti!) che fino a ieri le erano preclusi, oltre a poter entrare in contatto con nuovi fornitori prima inaccessibili.
E le grandi aziende si esprimono online in piena ottica di Marketing 4.0, instaurando conversazioni efficaci con clienti e potenziali clienti.
Le principali aree e le principali specializzazione del Digital Marketing
Si fa presto a dire Digital Marketing e Web Marketing! Dentro c’è un mondo di comptenze e specializzazioni diverse. Scopriamo insieme le principali.
- SEA. È l’acronimo di Search Engine Advertising e comprende almeno 3 attività diverse e che, a loro volta, richiedono una forte specializzazione, SEM e SEO. SEM sta per Search Engine Marketing (le campagne a pagamento per assicurarmi visibilità sui motori di ricerca); SEO sta per Search Engine Optimization, l’ottimizzazione tecnica di un sito e la scrittura di contenuti che si posizionino ai primi posti nelle pagine dei motori di ricerca senza investimenti diretti. A queste due macro-attività s’aggiungono quelle realtive alla visibilità su servizi come, ad esempio, Google Maps, fondamentali per qualsiasi impresa locale. Siamo nell’ambito dei bisogni espressi, per farmi trovare da chi ha bisogno di me nell’esatto momento in cui ha bisogno di me.
- Content Marketing. Fa parte del più ampio Inbound Marketing, ovvero tutte le attività di produzione di contenuti che attraggano verso l’azienda potenziali clienti e che fidelizzino quelli già acquisiti. Questo articolo che state leggendo è proprio un esempio di Content Marketing.
- Social Media Marketing. È un’ambito spesso banalizzato, ma dietro il quale c’è uno studio costante. Ci stiamo riferendo alla produzione di contenuti e di campagne pubblicitarie atte a soddisfare i bisogni latenti (cfr sopra), ad aumentare e mantenere l’awareness aziendale e ad accendere conversazioni online.
- E-commerce Marketing. Tutte le attività di marketing online atte a conquistare nuovi clienti e a mantenere attiviti i clienti già acquisiti di un sito basato su un modello di commercio elettronico.
- Digital PR. Le pubbliche relazioni online, i rapporti con gli influencers, ma anche l’affiliate marketing e la link building.
- E-mail Marketing. Le care, vecchie, e-mail esistono da quando esiste Internet e non moriranno mai. Anche per merito dei bassi costi di implementazione, questo tipo di campagne – di solito affidate a uno specialista – continuano a dare soddisfazione.
Conclusioni
Indietro non si torna, è evidente. Il marketing online non solo è qui per restare, ma è un’attività imprescindibile per qualsiasi azienda, di qualsiasi dimensione, a respiro nazionale, internazionale o locale.
Il mercato del lavoro ha un enorme bisogno di professionisti capaci, preparati e pronti ad accogliere le (altre) rivoluzioni (vere o presunte) all’orizzonte. Nessuno sa, giusto per fare un esempio, se il Metaverso si risolverà in un nulla di fatto o se cambiarà le nostre vite, lo scopriremo solo negli anni a venire. Ma allo stesso tempo ogni azienda sa (o dovrebbe almeno sospettare) che senza Digital e Web Marketing la sua sopravvivenza ha davvero il fiato corto.
Provate a sfogliare uno qualsiasi dei siti che pubblicano annunci di ricera di personale e provate da soli a verificare quante posizioni sono aperte in ambito Digital e Web Marketing. Fatto? Pensate che questo settore possa rappresentare un’opportunità per il vostro futuro lavorativo? Non vi resta che specializzarvi. Magari con uno dei nostri corsi professionali (sempre gratuiti per inoccupati e disoccupati).